UAE Team Emirates, João Almeida alza ancora l’asticella 2024: “Al Tour farò il mio lavoro e la mia parte, il podio sarebbe sbalorditivo”
Grandi ambizioni per il 2024 di João Almeida. Il corridore della UAE Team Emirates si appresta a vivere una stagione ricca di gare in cui non solo proverà a fare bene per se stesso, ma è pronto anche a mettersi a disposizione di Tadej Pogacar in vista del prossimo Tour de France. Nell’anno appena concluso il classe 1998 ha disputato un’ottima stagione, composta quasi esclusivamente da corse a tappe, chiudendo al secondo posto la Tirreno-Adriatico, al terzo posto la Volta a Catalunya ed ha trovato anche il suo primo podio in un GT salendo sul gradino più basso del podio all’ultimo Giro d’Italia a 1’15’’ dal vincitore Primoz Roglic.
Il portoghese quest’anno sarà invece per la prima volta alla Grande Boucle, formando il poker d’assi del team emiratino che ha l’obiettivo di centrare il terzo trionfo con il corridore sloveno affiancandogli anche Adam Yates e Juan Ayuso, senza dimenticare Pavel Sivakov. La parte più difficile sarà riuscire a gestire tutti assieme uomini che potrebbero singolarmente tutti essere capitani: “Penso che finché siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, può funzionare davvero molto bene – sottolinea il 25enne a GCN – Ma se uno non è sullo stessa frequenza degli altri , allora potremmo avere un problema. Sta ai direttori gestirlo, io farò il mio lavoro e la mia parte, poi posso controllare solo ciò che faccio, non ciò che fanno gli altri”.
Almeida farà dunque il suo esordio nel GT transalpino, che spiega di aver saltato negli anni passati per una sua decisione in quanto avrebbe “voluto farlo già quest’anno, ma ho preso il Covid nel 2022 mentre puntavo al podio (al Giro, ndr) e non ho potuto ottenerlo quell’anno. Intenzionato a disputare il GT francese “dopo aver conquistato un podio in un GT” che è arrivato quest’anno ora per Almeida il è momento “di voltare pagina e puntare ad altro”.
Sulla carta sente dunque di poter puntare ad un risultato simile anche alla Grande Boucle, anche se ovviamente in casa UAE Team Emirates l’obiettivo principale è il successo: “Voglio dare il massimo in ogni gara in cui partecipo – aggiunge- Naturalmente, dipende anche dai miei compagni di squadra, se sono migliori di me, cerco di aiutarli. Voglio essere in forma al Tour, ma con Tadej e gli altri ragazzi, vedremo come vanno le cose, è un piacere per me aiutarli e fare tutto quello che è nelle mie possibilità”.
L’approccio al grande obiettivo lo vedrà comunque vivere una prima parte di stagione molto intensa con Volta ao Algarve, Parigi-Nizza, Volta a Catalunya, Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi – Bastogne – Liegi, mentre prima della Grande Boucle correrà il Giro di Svizzera. “Disputerò molte gare – ammette – ma preferisco correre molte corse per vedere come sto, perché sono quel tipo di corridore che è diverso quando gareggia. In allenamento non rendo quanto posso fare in gara. Durante le corse raggiungo un altro livello”.
Diventato celebre per il suo stile di corsa in progressione, a volte anche commentato con ironia specialmente sui social, il corridore lusitano ha ottenuto lo scorso anno la sua prima vittoria in un Grande Giro trionfando nella sedicesima tappa della Corsa Rosa, trovando per la prima volta lo spazio per attaccare: “È stata una delle corse in cui ho attaccato, non sono molte, ma in generale è il mio modo di gareggiare – sottolinea – Se non vengo staccato, penso che sia un buon segno, significa che mi trovo a mio agio con il ritmo. Mi ritengo mentalmente forte e penso che sia una delle mie armi”.
Corridore ambizioso, capace ogni anno di alzare l’asticella conquistando nuovi traguardi, spera di poter continuare anche quest’anno a migliorare, tanto in termini di prestazioni che di risultati, partendo magari da un successo di tappa al Tour, che “sarebbe un sogno che si avvera”, mentre “un podio sarebbe sbalorditivo“. Il grande obiettivo della carriera è invece conquistare “uno qualsiasi dei GT”, un traguardo che gli permetterebbe di sentirsi arrivato, realizzato: “Qualunque cosa accada dopo… non mi ritirerei perché devo continuare a lavorare, ma sarei semplicemente super soddisfatto”, aggiunge.
Tra i grandi obiettivi da raggiungere intanto anche il successo nelle corse di una settimana: “Mi piacerebbe vincere più corse di una settimana, credo di averne vinte solo due, ma mi piacerebbe vincere una Tirreno-Adriatico, una Parigi-Nizza, un Catalogna, una tra le migliori corse di una settimana… Mi piacerebbe dimostrarlo a me stesso[…] Voglio sempre di più, è quella febbre da competizione che mi ha sempre spinto”.
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